Assisi panorama 01aPartenza puntualissimi dal piazzale di S. Elena, la tangenziale non ci fa paura! 36 parrocchiani decisero di affrontare un pellegrinaggio nelle terre di S. Francesco, preparati dagli incontri (in parrocchia) e motivati all’incontro con il Santo di Assisi.
Si capì subito l’alto livello culturale del pellegrinaggio: farsi la tangenziale con la nona di Beethoven non è da tutti! Il primo Pit-stop in autogrill venne affrontato con sicurezza da tutta la brigata. Solo c’è voluto un po’ di Ramazzotti (Eros) per digerire i successivi chilometri…
Per entrare nello spirito del pellegrinaggio, don Carlo dotò i partecipanti del Sant’Elena book, utile guida spirituale all’itinerario, dove una pagina della storia di S. Francesco si univa la parola del Santo Padre.
Il primo incontro importante avvenne nei dintorni di Firenze: Sorella pioggia, che benedisse il nostro cammino fino all’arrivo alla Residenza Santa Tecla ad Assisi e non mancò di cullarci fino al nostro risveglio.
La giornata di sabato, importante ed intensa, merita una precisa cronologia:
Ore 7:00, colazione a Santa Tecla. Qui ci fu il secondo importante incontro: sorella Luna, la bionda cuoca artefice di migliaia di brioche, molto apprezzate da tutto il gruppo! Sora pioggia ci accompagnò anche sabato mattina, ma quasi subito ci presentò frate Vento che ci sostenne per tutto il giorno col suo vigoroso soffio.
Ore 8:00, S. Messa alla Tomba di S. Francesco. All’entrata l’emozione ci colse alla vista della Basilica Inferiore tutta per noi (a quell’ora!). Un mistico raccoglimento ci accompagnò nella celebrazione della S. Messa e nella meditazione sulla Tomba del Santo. Qui ci siamo ricongiunti anche con un’altra famiglia di parrocchiani e così in fraternità abbiamo continuato il nostro cammino.
Dopo la S. Messa si presentò a noi Maddalena, la guida di Assisi che, molto ben preparata, ci illustrò la storia e gli affreschi della Basilica Inferiore, un passaggio a quella Superiore e poi, dopo una piccola pausa, attraversammo la città per la visita alle Basiliche di S. Chiara, dove la Santa riposa dalla sua morte, e San Rufino che conserva il fonte battesimale dove Francesco e Chiara furono battezzati. La passione di Maddalena nella spiegazione ci ha pervaso ed incuriosito, tanto che le ore sono volate nonostante la temperatura piuttosto fredda.
Ore 14:30, visita all’Eremo delle Carceri. Frate Vento, dopo aver strapazzato un po’ sorelle Nuvole ci presentò finalmente anche fratello Sole. 8 temerari affrontarono l’impervio cammino per l’Eremo mentre il resto del gruppo decise di andare meno asceticamente in taxi.
Ricongiunti al gruppo dei maratoneti, dopo un momento di meditazione visitammo l’Eremo in claustrale silenzio, i suoni delle fronde che oscillavano al forte vento ed il cinguettio degli uccelli ci ha dato l’idea delle sensazioni che potevano accompagnare S. Francesco quando si ritirava in quei luoghi. Bellissimo il saper ascoltare.
Ore 16:00, visita a S. Damiano. Dall’Eremo discesa a S. Damiano, dove Suor Mara ci accolse e ci raccontò la storia di S. Chiara, che in quel luogo visse tutta la sua avventura contemplativa. L’entusiasmo contagioso di Suor Mara riscaldò i nostri cuori (vista la temperatura) durante il percorso della visita al santuario, ed il tutto ci ha fatto riflettere sulle condizioni di vita dei due Santi rapportate alle comodità che tutti i giorni noi viviamo.
Al termine della visita un gruppo tornò in citta, ed un altro rimase ai vespri cantati dai frati ed all’adorazione eucaristica. Un momento molto intenso e raccolto.
Ore 18:00, il ritorno del guerriero. Ormai stremati tornammo all’istituto, che era spartano ma molto confortevole! C’era tutto il necessario e poi la cucina di sorella Luna è stata molto gradita da parte di tutti i commensali.
Ore 21:00, visita a Spello. Rivitalizzati dalla lauta cena, un gruppo di 27 indomiti parrocchiani ripartirono con il pullman alla volta di Spello, attraversando la vallata ammirando una spettacolare Assisi by night. Arrivati al parcheggio del pullman si presentò loro una ripida salita che portava al Belvedere, dove lo sguardo spaziava… in basso sulla piana illuminata, ed il alto verso frate Cielo che si presentava con tutte le sorelle stelle. La Luna non c’era, era rimasta all’istituto a lavare i piatti…
Il paese, di chiaro impianto medioevale, era molto bello e ben tenuto però, pur essendo sabato grasso, incontrammo solo due persone in tutto il percorso, tanto che qualcuno fantasticò su una presunta tendenza al suicidio degli abitanti... Ovviamente solo una fantasiosa battuta…
Ore 23:00. Finalmente tutti a dormire!
La domenica invece aprendo la finestra vedemmo un cielo terso, coi fratelli uccellini che cinguettavano allegramente e fratello Sole che illuminava la campagna e faceva rialzare le temperature.
Colazione con le famose brioches e poi valigie in pullman, per un itinerario non meno intenso del giorno prima! Via di corsa alla S. Messa in S. Maria degli Angeli; un momento di meditazione con il sant’Elena book, visita alla Porziuncola e al roseto e peccato non aver visto la cappella del transito perché chiusa durante le celebrazioni domenicali. Foto di gruppo e poi via alla volta di Rivotorto, luogo del tugurio di S. Francesco che ricorda il primo luogo dove il Santo visse poveramente coi suoi discepoli.
Gran finale con il pranzo di sorella Luna: umbricelli al pomodoro, salamelle e tagliata con insalata, sformatini di patate e mousse ai frutti di bosco… ringraziamenti alle cuoche per il trattamento spettacolare e poi via alla volta di Perugia per ascoltare, a conclusione del pellegrinaggio, una testimonianza sulla vita contemplativa francescana presso il Monastero delle Clarisse.
Sembrava una piccola deviazione, ma raggiunta Perugia il dramma: col pullman non si può entrare in città. Gli eroici santelenini non si persero d’animo ed affrontarono un avventuroso percorso con mini metro stile caffettiera e, a detta di google maps, solo un km a piedi, ma sembrava molto di più. Raggiunta faticosamente la meta, fummo accolti da Suor Felicita, che ci espose con fervore e gioia la vita che svolgevano in convento e come cercavano di applicare la regola di S. Chiara ai giorni nostri. Purtroppo fratello Tempo scoccò l’orario del rientro e noi, dispiaciuti e un po' commossi, ma con la pace nei nostri animi, affrontammo il percorso fino al pullman. I più conservativi sono tornati a piedi e mini metro, altri hanno tentato il bus di linea oppure il taxi, mettendo a dura prova le coronarie di don Carlo al cui elenco mancava sempre qualcuno. Come Dio volle, alla fine il gruppo si riunì ed il pullman ripartì alla volta di Milano con tante emozioni nell’animo, con tante parole dette e con qualcuna che ci è rimasta nel cuore, con tante preghiere e con un ritardo abissale, recuperato in parte dai formidabili autisti. Ci rimane questa esperienza di fraternità dei due giorni passati insieme, dei bei paesaggi visti e tutte le esperienze vissute… un viaggio indimenticabile.
E per finire ecco il nuovo saluto francescano di S. Elena: “Tao” (unione di tau e ciao) a tutti!

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